Un testo "sacro" dai meandri più oscuri della Scandinavia. Daniel Ekeroth raccoglie in un unico libro tutta la
storia del Death Metal svedese dagli albori di fine Anni Ottanta sino al
Duemilacinque. La nascita, l'ascesa verso la popolarità, la crisi e
infine la rinascita di questo genere musicale in quattrocento pagine
circa, arricchite da fotografie, immagini e loghi introvabili su
internet.
Il fatto che Ekeroth sia a sua volta un musicista gli ha permesso di scrivere l'opera dall' "interno" della scena e di conseguenza ha avuto modo di raccogliere interviste esclusive dai membri di Entombed, Grave, Dismember e tutte le altre bands che hanno dato vita al Death Metal scandinavo.
L'opera raccoglie inoltre un elenco minuzioso di tutti i gruppi svedesi, compresi quelli rimasti nell'anonimato e una malinconica lista di fanzine svedesi (piccole riviste più o meno amatoriali dedicate al punk e al metal) che venivano vendute e scambiate dai fans prima di essere travolte dall'avvento di internet e dalle webzine.
Trovo l'opera di Ekeroth estremamente curata e dettagliata, sicuramente avvincente per chi è già amante del Death Metal e fondamentale per chi è alle prime armi con il genere. Se nel corso del libro si incontrano espressioni come "il gruppo X spacca il culo" oppure "la fanzine Y è una figata" non è certo un problema, anzi, aiuta il lettore a proiettarsi in un mondo, quello del metal estremo, dove non c'è spazio per formalismi e falsità ma solo istinto e sana attitudine casinista. Infine, pur ascoltando Death Metal da anni, ho trovato un paio di aneddoti e retroscena che mi hanno entusiasmato e sopratutto ho scoperto un bel po' di gruppi meno noti ma che meritano assolutamente di essere ascoltati. Non avere questo libro è un crimine per un fan.
Il fatto che Ekeroth sia a sua volta un musicista gli ha permesso di scrivere l'opera dall' "interno" della scena e di conseguenza ha avuto modo di raccogliere interviste esclusive dai membri di Entombed, Grave, Dismember e tutte le altre bands che hanno dato vita al Death Metal scandinavo.
L'opera raccoglie inoltre un elenco minuzioso di tutti i gruppi svedesi, compresi quelli rimasti nell'anonimato e una malinconica lista di fanzine svedesi (piccole riviste più o meno amatoriali dedicate al punk e al metal) che venivano vendute e scambiate dai fans prima di essere travolte dall'avvento di internet e dalle webzine.
Trovo l'opera di Ekeroth estremamente curata e dettagliata, sicuramente avvincente per chi è già amante del Death Metal e fondamentale per chi è alle prime armi con il genere. Se nel corso del libro si incontrano espressioni come "il gruppo X spacca il culo" oppure "la fanzine Y è una figata" non è certo un problema, anzi, aiuta il lettore a proiettarsi in un mondo, quello del metal estremo, dove non c'è spazio per formalismi e falsità ma solo istinto e sana attitudine casinista. Infine, pur ascoltando Death Metal da anni, ho trovato un paio di aneddoti e retroscena che mi hanno entusiasmato e sopratutto ho scoperto un bel po' di gruppi meno noti ma che meritano assolutamente di essere ascoltati. Non avere questo libro è un crimine per un fan.